Lyceum di Via Ladislava Sáru 1
Bratislava – Slovacchia
La sezione bilingue del Liceo in Via Ladislava Sáru 1 a Bratislava è stata istituita nel 1991 ed è una delle prime sezioni bilingui in Slovacchia.
Alla istituzione di questa sezione ha contribuito in maniera importante l’attuale preside, Dott. Pavel Sadloň, che ha sfruttato la possibilità di aprire tale corso di studio in Slovacchia.
L’istituzione della sezione bilingue è il frutto dell’entusiasmo dei suoi fondatori e della convinzione che la preparazione bilingue apre ai giovani nuove possibilità nell‘Europa nuovamente unita.
L’inizio degli anni novanta ha offerto un ottimo punto di partenza per la nascita di questa sezione. Il progetto è stato accettato sin da subito in modo positivo da parte delle istituzioni italiane, con un appoggio tutt’ora rilevante.
La sezione bilingue con le lingue di insegnamento slovacca e italiana, è nata nel 1991. Il Ministero della pubblica istruzione della Repubblica slovacca ha approvato il piano di studio n. 6889/1991-26 il giorno 30. 8. 1991 in base al Protocollo firmato tra il Ministero della pubblica istruzione slovacco, il Ministero della pubblica istruzione italiano e il Ministero degli affari esteri italiano sulla apertura dei licei bilingui in Slovacchia firmato il 7 febbraio 1991, in conformità con il Programma di collaborazione nel settore della cultura, dell’educazione e della scienza tra il governo della Repubblica federativa ceco-slovacca e il governo della Repubblica italiana per gli anni 1991 – 93 firmato a Roma il 29 novembre 1990.
Il progetto nasce da una convinzione che condividiamo con altri istituti in altri Paesi, quella cioè della fondamentale importanza che la conoscenza delle lingue ha nei progetti formativi, sia per gli individui che per le società. Una formula impegnativa com´è quella costituita da uno studio pluriennale che si svolge contemporaneamente in due lingue non mira soltanto a offrire un´occasione potente di apprendimento linguistico, davvero alternativo a quello del trasferimento all´estero, ma crea soprattutto una forma mentis: il ragazzo che frequenta questa esperienza impara a relazionarsi contemporaneamente con due modalità culturali, o meglio con un contesto culturale davvero plurale, attraverso il contatto giornaliero e pluriennale con insegnanti, contenuti, modelli linguistici e di pensiero, programmi; tutto questo, è nostra convinzione, induce nei ragazzi una forma mentis duttile e flessibile, più aperto.